Fara in Sabina
Fara Sabina is the largest town in our province, rightly considered a jewel of Sabina, thanks to its ancient history, unmissable places of worship, cultural events and breathtaking views over the surrounding nature
Population
13.819
Area
54,96 km²
Altitude
482 m
Where is it?
Fara Sabina is a of medieval village that rises on the Buzio hill, at 482 m. above sea level, between the Monti Sabini and the Tiber valley. It is 55 km. away from Rieti and almost 43 from Rome: by extension and number of inhabitants it is the second municipality in the province after the chief town. The village of Farfa is the most renowned hamlet of its territory, thanks to the famous Abbey, steeped in history and art. On the other hand, Passo Corese is particulary important for its Logistics Hub and Commercial Mall, but especially for the railway connection with Rome-Fiumicino Airport.
What to see?
Fara Sabina conserva un delizioso centro storico che sembra essersi fermato nel tempo, è tra queste vie che si trova un interessante Museo Archeologico Fondato nel 1981 presso l’Abbazia di Farfa, e trasferito nel 2001 al Palazzo Brancaleoni, un edificio rinascimentale di gran pregio che è situato in Piazza del Duomo. Nel museo sono esposti i reperti provenienti dagli scavi archeologici effettuati sul territorio comunale a partire dal 1970, che hanno permesso di ricostruire un ritratto della società che vi si era insediata dall’VIII secolo a.C. fino al III secolo a.C. Proprio accanto al Museo si trova il Duomo, la Collegiata di Sant’Antonino, che risale al XVI secolo, questa fu edificata sui resti di una chiesa più piccola, quella di Santa Maria in Castello, che prima faceva parte della cinta muraria difensiva della città. Fondata nel 1619, e molto simile, almeno al suo interno, al Duomo è la Chiesa di San Giacomo. Più conosciuta e celebrata di Fara è la “sua” Abbazia di Santa Maria di Farfa, un vero e proprio tesoro monumentale sia dal punto di vista religioso che da quello storico, archeologico e artistico. Fondata nel VI secolo, divenne fra l’XI ed il XIII secolo uno dei centri monastici più potenti dell’Italia centrale. L’inizio della sua prosperità si ebbe nel 775, quando Carlo Magno concesse il privilegio dell’autonomia da ogni potere religioso e civile. L’abbazia conserva tuttora alcune testimonianze di architettura carolingia, uniche in Italia, che si possono distinguere nella base dell’unico campanile a noi giunto e nel muro perimetrale alla base dello stesso, dove sono perfettamente conservate le caratteristiche lesene. Le distruzioni ed i rimaneggiamenti che si sono succeduti nei secoli, però, hanno modificato molto l’originario assetto di questo grande complesso. Fara Sabina conserva inoltre dei magnifici siti archeologici, tra questi è importante segnalare i ruderi di San Martino e i resti della città preromana di Cures Sabini. I primi, sono i resti di un’imponente abbazia risalente all’XI secolo e mai conclusa; i secondi sono invece i resti della città sabina e preromana di maggiore importanza citata anche da Cicerone, Virgilio, Stazio e Plutarco.